Lento pede by Domenco Cersosimo & Sabina Licursi

Lento pede by Domenco Cersosimo & Sabina Licursi

autore:Domenco Cersosimo & Sabina Licursi [Cersosimo, Domenco & Licursi, Sabina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Donzelli Editore


5. Spunti conclusivi.

Nelle aree interne italiane la scuola affronta problemi simili, sebbene entro un quadro differenziato a livello territoriale, di singole scuole, e per le alleanze scuola-soggetti esterni.

In Calabria, l’insieme delle criticità si presenta con intensità maggiore rispetto al resto delle altre aree interne del paese. La frammentazione dei plessi è più elevata, la popolazione scolastica è più rarefatta, le pluriclassi più diffuse, il turnover dei docenti più frequente. Particolarmente preoccupanti appaiono gli esiti scolastici: nella Calabria interna si formano cittadini con più acuti deficit di apprendimento. Gli studenti che frequentano la scuola in queste aree raggiungono livelli di competenza inferiori non solo ai coetanei che vivono nei poli urbani ma anche a quanti abitano le aree interne di altre regioni italiane. Si potrebbe dire, dunque, che la frattura educativa tra aree interne e poli urbani interseca il divario Nord-Sud, acuendo lo svantaggio di chi vive e cresce in territori marginalizzati.

L’eterogeneità interessa anche le quattro Aipc, nonostante la loro comune e accentuata situazione di marginalità complessiva. Gli indicatori Snai, le parole dei dirigenti scolastici e dei sindaci mostrano un funzionamento della scuola differente nei diversi territori e, non di rado, anche all’interno della stessa Aipc.

Si è visto che il mancato raggiungimento di traguardi formativi in termini di apprendimento di competenze – così come, in generale, il benessere educativo – non è determinato solo dalla scuola, ma anche da fattori di tipo individuale, familiare e sociale. Lo stesso funzionamento scolastico è soggetto a diverse influenze, operando all’intersezione tra più componenti del sistema sociale e di welfare locale. Da questo punto di vista, a una diffusa debolezza delle amministrazioni comunali – da cui dipendono diversi servizi scolastici – e a un altrettanto debole tessuto imprenditoriale si affiancano interessanti esperienze di collaborazione con il mondo associativo e delle famiglie, anche se spesso di natura occasionale.

Guardando al futuro, sono almeno due le considerazioni sollecitate dall’analisi. Da un lato, non si può fare a meno di politiche pubbliche a carattere integrato: i fronti che richiedono intervento sono molteplici e tra loro interrelati. Tutti, in grado differente, hanno ricadute sul benessere educativo, da intendere come responsabilità collettiva non delegabile alla sola istituzione scolastica, benché questa ne assuma il ruolo centrale. L’integrazione tra politiche, peraltro, ha bisogno di ancoraggi territoriali. In Calabria, la diversa geografia istituzionale dei servizi educativi, sociali e sanitari nonché le fragilità delle istituzioni locali non hanno favorito sino ad oggi la programmazione e realizzazione di interventi territoriali integrati, depotenziando così la capacità delle aree di pensarsi come sistemi e di progettare e operare per un futuro comune.

Dall’altro lato, nello specifico del settore educativo, la scarsa presenza di bambini e le previsioni demografiche fortemente regressive (cfr. il contributo di Cersosimo - Chimenti, supra, pp. 27-42) lasciano intendere la necessità per la scuola di ripensarsi in scala ridotta, in forma diffusa e a «porte aperte». In questa direzione si muovono le «Piccole scuole» insediate in territori periferici e in via di spopolamento in più parti d’Italia (Cannella, Mangione, Rivoltella 2021), così come le esperienze innovative nate o sostenute dalla Snai (Luisi - Tantillo 2019).



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